Si è svolto a Potenza il meeting locale sul tema “interazione e dialogo con i cittadini del territorio che accoglie”, nell’ambito delle attività del Progetto IN.TO.EU. (INclusive TOwns in action for a shared EUropean strategy of inclusion), con il Comune di Palazzo San Gervasio (Pz) capofila e l’assistenza tecnica della società Identity Formation. Ampio spazio è stato rivolto alla comunicazione del fenomeno dell’accoglienza e permanenza dei migranti in Basilicata. Un aspetto di non poco conto se si pensa alle sempre maggiori attenzioni rivolte dai media italiani e stranieri a quello che potrebbe diventare, anche alla luce di alcuni orientamenti della Regione, un “nuovo modello di accoglienza”.
In Basilicata ci sono più di 2mila richiedenti asilo, di cui circa 200 minori stranieri non accompagnati: 2384 rifugiati e richiedenti asilo sono accolti nei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS), molti dei quali applicano comunque il principio dell’accoglienza diffusa per piccoli numeri, e circa 410 nei progetti SPRAR (Sistema di Protezione per i Richiedenti asilo e Rifugiati). Più di 40 mila stranieri hanno un lavoro, al 90% con un contratto. Oltre la metà lavora in agricoltura. Gli stranieri rappresentano il 13% circa della forza lavoro totale, cioè più di un lavoratore su dieci in Lucania è straniero.
I lavori del meeting sono stati aperti da Elisabetta Chieca (Identity Formation), referente locale del progetto, che ha evidenziato l’aspetto strategico delle linee programmatiche che saranno utilizzate dalla Commissione europea per la realizzazione delle politiche europee in tema di immigrazione e di integrazione. IN.TO.EU. è stato anche candidato alla Fondazione Kennedy per la costituzione di una partnership pubblico-privata.
Giuseppe Romano della Cisl ha ricordato i problemi storici del caporalato ed i passi in avanti fatti a livello regionale con nuove norme per contrastare il fenomeno, causa di sfruttamento di tanti lavoratori extracomunitari. Il delegato della Prefettura di Potenza, Mauro Senatore, si è reso disponibile a fornire tutti i documenti utili per esaltare le buone pratiche legate all’integrazione degli stranieri, utili a far conoscere su scala sempre più ampia quanto accade in Basilicata.
“E’ molto importante – ha affermato Vincenzo Esposito della FLAI Cgil – comunicare sotto tutti gli aspetti il fenomeno migratorio. Solo in questo modo potranno essere abbattuti tanti luoghi comuni e vedere negli stranieri non una minaccia. La percezione del fenomeno migratorio è più ampia rispetto ai numeri reali, soprattutto in Basilicata”. Esposito ha ricordato due buone pratiche. La prima: “Il Sindacato di Strada”, un camper in cui con un mediatore culturale ed un legale si fornisce assistenza legale ai cittadini extracomunitari impegnati soprattutto nelle zone agricole. La seconda iniziativa, realizzata in Val d’Agri, riguarda la realizzazione di un corso di italiano per alcuni cittadini indiani.
Il Coordinatore Politiche Migranti e Rifugiati della Basilicata, Pietro Simonetti, ha riferito che è stata creata una web-radio multilingue ed un portale che fungerà come front office interattivo, dove saranno a disposizione dei cittadini stranieri informazioni di tipo legale, fiscale, sanitario. “La questione più importante – ha detto Simonetti – è creare una comunicazione corretta ed obiettiva legata alla presenza dei cittadini extracomunitari. Spesso, la strumentalizzazione è dietro l’angolo ed è opportuno che gli operatori della comunicazione si specializzino sempre di più”.
Al meeting ha preso parte Maria Lucia Sasso dell’Arci di Rionero in Vulture (Pz). Nella città lucana da molti anni vengono svolte attività di assistenza per i migranti di primo e secondo livello (alfabetizzazione, formazione sulla lingua italiana). Un esempio confortante su cui insistere.